Quali sono le best practice per il backup di un sito?

Introduzione

Il backup di un sito web non è un’aggiunta facoltativa, ma un requisito fondamentale per garantire la continuità del servizio, la protezione dei dati e la serenità di chi gestisce un progetto online. Che tu stia amministrando un piccolo blog personale o una piattaforma e-commerce di grandi volumi, avere una solida strategia di backup ti permette di ripristinare rapidamente funzionalità e contenuti in caso di crash del server, attacco informatico, errore umano o guasto hardware.


1. Definisci una strategia di backup chiara

  • Obiettivi di Recupero (RTO e RPO):
    • RTO (Recovery Time Objective): tempo massimo accettabile per il ripristino dei servizi.
    • RPO (Recovery Point Objective): quantità massima di dati che si è disposti a perdere (es. 4 ore di transazioni).
  • Tipologie di contenuto:
    • File statici (HTML, CSS, immagini).
    • Database (MySQL, PostgreSQL, MongoDB).
    • Configurazioni e script personalizzati.

2. Frequenza e tipologia di backup

  • Backup completi (full):
    • Eseguire almeno una volta alla settimana per avere un “istantanea” completa del sito.
  • Backup incrementali/differenziali:
    • Incrementali: salvano solo i cambiamenti dall’ultimo backup (full o incrementale).
    • Differenziali: salvano i cambiamenti dall’ultimo backup completo.
    • Consigliati giornalmente o anche più frequentemente per i database e i contenuti dinamici.

3. Automazione del processo

  • Script e cron job:
    • Automatizzare l’esecuzione dei backup via script bash, PowerShell o tramite tool specifici.
    • Pianifica attività regolari (es. ogni notte alle 2:00).
  • Piattaforme gestite:
    • Molti hosting e servizi cloud (AWS Backup, Google Cloud Snapshot, DigitalOcean Backups) offrono soluzioni integrate con scheduling e retention policy.

4. Conservazione off-site e ridondanza

  • Local vs. Off-Site:
    • Non limitarti a salvare i backup sullo stesso server: conserva copie in luoghi distinti.
    • Soluzioni consigliate: bucket S3, FTP/SFTP su server esterni, NAS in ufficio o in sede diversa.
  • Versioning e retention policy:
    • Imposta regole di conservazione (es. archivia i backup completi per 30 giorni, quelli incrementali per 7 giorni).

5. Sicurezza dei file di backup

  • Crittografia:
    • Usa GPG/OpenSSL per cifrare i backup, soprattutto se contengono dati sensibili (password, informazioni personali).
  • Access Control:
    • Limita l’accesso alle cartelle di backup con permessi Unix adeguati o IAM roles su cloud.

6. Test di ripristino (disaster recovery)

  • Verifica periodica:
    • Pianifica test di restore in ambiente di staging almeno una volta al mese.
    • Controlla che i file e il database siano integri e funzionanti.
  • Documentazione:
    • Redigi e aggiorna procedure dettagliate per il ripristino: comandi, credenziali, tempi stimati.

7. Monitoraggio e notifiche

  • Alerting:
    • Configura notifiche (email, Slack, webhook) sull’esito dei job di backup.
  • Log e report:
    • Conserva log dettagliati e genera report settimanali/mensili per verificare eventuali errori ricorrenti.

8. Aggiornamenti della strategia

  • Revisione periodica:
    • Ogni 6–12 mesi, rivaluta RTO/RPO in base all’evoluzione del sito.
  • Nuove tecnologie e compliance:
    • Rimani aggiornato su soluzioni cloud-native, backup container-aware e requisiti normativi (GDPR, ISO 27001).

Conclusione

Una corretta strategia di backup è il pilastro della sicurezza e dell’affidabilità di qualsiasi sito web. Pianificazione, automazione, ridondanza, sicurezza e test regolari sono i quattro tasselli fondamentali per essere pronti a gestire qualsiasi evenienza. Non aspettare che sia troppo tardi: metti subito in atto queste best practice e dormi sonni tranquilli!

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